Monday, August 1, 2011

Off The Record: Interview with Carloman

(Sotto per Italiano) 

Hmmm... I don't really remember how it happened... Carloman and I might have been stuck in a time vortex together. Maybe the band came from the past using some medieval time-travel machine or maybe I dreamt the whole thing. But a dream wouldn't explain how I found this codex on my kitchen table. Apparently Carloman hail from New York, (or will when North America is finally discovered). 
"An ancient story of bestiary, religious
and political strife drowned in the deafening whispers
of tortured souls tumbling through bileand chaos
into the beautiful nausea
that is the world of Carloman..."
I found them on the infinite spring of talents that is Bandcamp and became fascinated by their medieval baroque pop, mixed with a few more modern sounds. The songs that you'll find on their self-titled debut, released July 10, were written, recorded and mixed by Dominic Matar and Elliot Thompson. 

If this interview doesn't intrigue you then you must be a beslubbering, ill-breeding hugger-mugger. And if you have to ask what that means exactly, Carloman will be happy to tell you. I suggest listening to the streaming of this album while you read this interview:  

Listen to Carloman on Bandcamp

 

UKN: When did your band form, who's involved in it? Can you tell us something about the history of your band and former projects if there were any?
  
Carloman: Initially, our wish was to create an interpretive performance with our brother Charles, but his mind was on war and expansion. Therefore the responsibility befell us to tell our tale of woe, love, and fraternal betrayal. And scary monsters.
 

UKN: Your music and lyrics revolve around medieval times. How did this passion for all things medieval start?
 
Carloman: We do not understand the question. We are a man -- nay, a minor King -- of our times.
 

UKNWhat do you think about other bands from the past and present time that take inspiration from those tales and tradition? I'm thinking of Anthony Phillips, Pentangle, The Albion Band, Trees, Espers, Comus for example.
 
Carloman: Albions? We tend not  to associate with the plebian art of the north. As for the rest of your posse, from whence they came? Any and all Byzantine art is forbidden within our royal grounds or something. Proceed with caution with the pentangle, and heed our warning that in these lands pentangles are punishable by fire.

Nay, recant these obscure and dangerous references of yours and admire the knightly sentiments of Brihamoff the Fat and the polyphony of Brom the ‘Armless, as well as many of the well-known Gregorians of the day (Bryce the Mute and Leofrick the Indistinguishable).
 

UKN: Some of your songs are vaguely similar to those of another important American band, the Fleet Foxes. Do you feel close in spirit to them, are they a model for you?
 
Carloman: What fashion of fox is this? Is it a Lombard delicacy? We should very much like to obtain one. Please spare no expense and send us one presently. You will be generously rewarded.
 

UKN: In your songs I also heard, besides some traditional instruments, more modern ones like synths (if my ears didn't fool me...)  Was this your choice or an unavoidable fact, since some of these instruments are very hard to find in good conditions (like an harpsychord for example)?


 Carloman: Your ears have fooled you? You must castrate them. The instruments we play were either fashioned ourselves or handed down from our fore-fathers. The "electronic" instruments which you hear were granted to us by visitors from the sky, just after the day of Epiphany, with the purpose of summoning the dead and stimulating parsnip growth.
 

UKN: Do you play live and if so, how is the public usually reacting to your music?
 
Carloman: Replicating our music authentically on stage is a delicate and dangerous task. You see, we cannot reveal the source of our sounds without risking accusation of witchcraft. Men have been burned at the stake for less.
 

UKNCan you talk about the contents of your (new) album, the self-titled "Carloman"? Have you released other works before?
 
Carloman: We released this album 1300 years previously, but we had limited distribution as the engraving of the sounds of Carloman unto tree cross-sections is extremely costly. We were also interrupted by our own sudden death.

UKN: Your music would sound perfect if performed inside castles, which are not easy to find in America... Are you going to plan a tour of Europe in the future?
 

Carloman: We are planning an “Anointed Tour” on sacred ground as soon as we earn the endorsement and support of His Holiness Pope Stephen and SubPop Records.

We thank you and your noble King for hosting Gerberga in her hour of need. Long live King Desiderius and long live Lombardy!
Honi soit qui mal y pense. (UKN:This is a French phrase that means "Shamed be he who thinks evil of it") -Carloman ~O8



You can also visit Carloman on Facebook or Carloman on Tumblr


Traduzione in Italiano: Non ricordo bene come sia andata, probabilmente sono stato succhiato in un vortice temporale, forse questi ragazzi vengono proprio dal passato ed hanno usato qualche marchingegno per viaggiare nel tempo, o forse mi sono sognato l'intera cosa... Ma questo non spiegherebbe come mi sono ritrovato il manoscritto in forma di papiro proprio sul tavolo della mia cucina. A quanto sembra i Carloman salutano da New York, li ho trovati sull'infinita fucina di talenti di Bandcamp ed ho cominciato ad interessarmi al loro pop barocco medievaleggiante, mescolato a pochi altri suoni moderni (ma non fastidiosi). Le canzoni che trovate sul loro debutto, che porta lo stesso nome della band, sono state scritte, registrate e mixate da Dominic Matar e da Elliot Thompson. Se quest'intervista non vi invoglia e incuriosisce un pochettino penso proprio che cambierò mestiere...
Consiglio l'ascolto dell'album in streaming mentre si legge l'intervista:  


Listen to Carloman on Bandamp

UKN: Quando si è formata la band? Chi ne è coinvolto? Potete dirci qualcosa riguardo alla storia della band ed eventuali progetti precedenti, se ce ne sono stati?

Carloman: Inizialmente il nostro desiderio era quello di creare una performance interpretativa insieme al nostro fratello Charles (Carlo Magno NdR...), ma la sua testa era presa da ben altri pensieri, la guerra, l'espansione... Perciò la responsabilità di raccontare queste storie di sventura, amore, tradimento da parte fraterna e di mostri spaventosi è ricaduta su di noi.
 

UKN: La vostra musica e i vostri testi riguardano il medioevo. Come è nata questa vostra passione?
 
Carloman: Non capiamo questa domanda. Noi siamo un uomo... O meglio un Re minore del nostro tempo.

 
UKN: Cosa ne pensate di altre band che, simili a voi, traggono ispirazione da tale tradizione? Mi viene in mente Anthony Phillips ma anche Pentangle, The Albion Band, Trees, Espers, Comus...

 
Carloman: Albione? Tendiamo a dissociarci dall'arte plebea del Nord. Per quanto riguarda le altre formazioni di cui parli, donde provengono? Ogni esempio di arte Bizantina è vietata presso le nostre regali terre o qualcosa del genere. Procedi con cautela con il pentacolo (Pentangle NdR) e ricordati questo avvertimento: i pentacoli sono punibili con il rogo in queste terre. 

 
Nò! Ritratta questi riferimenti tuoi ed ammira i sentimenti cavallereschi di Brihamoff il corpulento e la polifonia di Brom l'indifeso, oppure tanti altri cantanti gregoriani attuali (Bryce il muto e Leofrick l'impercettibile)

 
UKN: La vostra musica si avvicina vagamente a quella di un'altra importante band americana, i Fleet Foxes. Vi sentite vicini in spirito a loro, sono dei modelli per voi?

 
Carloman: Di che tipo di volpe stai parlando (Fox in inglese significa volpe, la traduzione del nome della band americana è più o meno Volpi dell'armata o Armata di volpi NdR...)? E' una prelibatezza lombarda? Ci piacerebbe molto ottenerne una. Non curarti delle spese e mandacene una immantinente. 

 
UKN: Nei vostri pezzi ho ravvisato l'utilizzo di strumenti d'annata, tradizionali ma anche di altri più moderni come il sintetizzatore (se le orecchie non mi hanno tradito). E' stata una scelta consapevole  oppure obbligata dal fatto che certi strumenti sono difficili da trovare in buone condizioni (come l'harpsychord per esempio)?

 
Carloman: Le tue orecche ti tradiscono? E' meglio se le castri! Gli strumenti che utilizziamo o li abbiamo creati da noi oppure ci sono stati passati dai nostri progenitori. Gli strumenti “elettronici” che senti ci sono stati elargiti da visitatori provenienti dal cielo, proprio il giorno dopo l'Epifania, con lo scopo di convocare i morti e facilitare la crescita della pastinaca sativa (un tipo di erba, NdR)

 
UKN: Suonate dal vivo e se lo fate, com'è la risposta del pubblico nei vostri confronti? 

 
Carloman: Replicare la nostra musica su un palco in maniera autentica è un compito delicato e pericoloso. Capisci, non possiamo rivelare la provenienza del nostro sound senza rischiare l'accusa di stregoneria. So di genti che sono state bruciate sul rogo per molto meno.

 
UKN: Potete parlare dei contenuti del vostro (nuovo) album, che porta lo stesso nome della band? Avete pubblicato altri lavori in precedenza?

 
Carloman: Abbiamo pubblicato questo disco 1300 anni fa, ma godevamo di una distribuzione assai limitata in quanto l'incisione dei suoni di Carloman in sezioni trasversali negli alberi è estremamente costosa. Siamo inoltre stati interrotti dalla nostra improvvisa morte.

 
UKN: La vostra musica sarebbe perfetta se suonata all'interno di castelli, che non sono molto facili da trovare in America... Prevedete un tour europeo in futuro?
 

Carloman: Stiamo pianifiando un tour in terra Sacra non appena otterremo il sigillo d'approvazione di Sua Altezza Papa Stefano e della Sub Pop Records. Ringraziamo te e il tuo nobile Re per aver dato asilo a Gerberga nell'ora del bisogno (si riferiscono alla moglie di Carlomanno, Gerberga, NdR). Lunga vita al Re Desiderio e alla Lombardia!
Honi soit qui mal y pense. (Vergogna a chi ne pensa male, NdR) -Carloman ~O8

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